mercoledì 28 novembre 2007

venerdì 2 novembre 2007

venerdì 26 ottobre 2007

Bollicine e tango


Inizio serata ore 20,00 : degustazione , buffet mare terra curato dalla chef Claudia Villarroel, e a seguire ... ... milonga fino all'1,00
Costo serata 8 euro .
Esibizioni a sorpresa e sorteggio.
Musica de la Otra Esquina con selezioni
curate da Nicola ( don nicò)
Gradite le prenotazioni al 3471208338

mercoledì 24 ottobre 2007

Prossimi appuntamenti con la cucina di Claudia







LA FABBRICA 6 novembre
LA FABBRICA 14 novembre
CIRCOLO LATINO LA GUAPA (data da definirsi)
Per concordare una cena, un catering, un buffet:
tel. cell. 3471208338 oppure cell. 3465905187 e-mail katy3071@hotmail.com

martedì 16 ottobre 2007

Il mio modo di operare........


Normalmente lavoro nelle cucine di ristoranti, club, alberghi o imprese impegnate nella realizzazione di catering. Posso tuttavia, previo sopralluogo, operare in una cucina domestica provvista di un minimo di attrezzatura, soprattutto se il numero di persone non è superiore a 20 – 30 . Sarà mia cura concordare menù e vini che rispettino i gusti degli invitati e tengano conto di eventuali intolleranze o allergie.
Se il menù prescelto fosse particolarmente complesso e articolato, mi servirò della collaborazione di un aiutante di mia fiducia. Al termine della prestazione la cucina verrà lasciata in condizioni impeccabili come è stata trovata.
Riesco ad operare in tutta la provincia di Torino.
Per organizzare pranzi, cene, buffet, colazioni di lavoro. feste ecc., potete contattarmi ai seguenti recapiti


indirizzo e-mail katy3071@hotmail.com
n. cell. 3465905187

Chef presso la vostra cucina




Sollecitata da amici che conoscono la mia grande passione per la cucina, da qualche tempo mi metto a disposizione per trasformare la vostra casa o il luogo che avete prescelto per i vostri ospiti, in un rinomato ristorante.

Curo, oltre al menù, la presentazione dei piatti e l'accostamento di vini indicati per il menù prescelto.

Noche latina


Domenica 14 ottobre festa nazionale dei cuochi a Torino

martedì 9 ottobre 2007

La comida de Claudia Villarroel

http://www.cucinathai.com/intaglio.html

L’arte dell’intaglio di frutta e verdura è considerata uno dei dieci antichi mestieri in Thailandia. Ha origine nel 1364 circa dalla dinastia di Sukkothai, quando la consorte dei sua Maestà il Re Phra Ruang creò il trionfo di frutta e verdura in occasione del festival di Loy Kratong. Essa intagliò vari tipi di frutta e verdura in fiori di loto, animali e le foglie. Il Re piacque e ordinò che da quel giorno tutte le donne nella corte Reale dovessero intagliare tutte le frutta e verdure. Ma dopo molti secoli, l'arte dell’intaglio era praticata solamente nelle corte e solo poche donne delle buone famiglia avevano il privilegio di entrare nella corte per praticare questa disciplina, si dice che la donna oltre la bellezza e il galateo deve aver la dote artistica della disciplina di intagli delle verdure. Nel 1939 questa disciplina fu introdotto nel programma scolastico per gli alunni delle scuole. Grazie alla cultura e la religione, arte di intaglio venne un’arte fine e armoniosa con i movimenti del scultore molto elegante. Nelle mani di esperti Artisti trasformano la frutta e verdura maneggiando dei piccoli coltelli con la lama aguzza molto tagliente, capace di trasformare una papaia o una zucca in un mazzo dei fiori, un ravanello in un coniglio, una piccola margherita, una rara orchidea di carote. Qualsiasi genere di frutta o di verdura possono essere usati e li subentra creatività, la fantasia e l’abilità dello Chef Artista.

Quando la cucina è arte visiva

















Al salone del gusto 2006 ho conosciuto Orlando Scaggiante, nome di riferimento nel panorama della cucina artistica italiana, che ha fatto della creatività, della fantasia e della sua bravura nell’intaglio su vegetali un’arte che coltiva come hobby per passione, accanto alla professione di chef . Nelle foto si vede Orlando Saggiante all'opera con un suo giovane collaboratore

Alcune foto della manifestazione








Nella prima foto vengo ritratta con Osvaldo Franchi, produttore cubano di ortaggi biologici, ma per passione scrive poesie e studia nuove tecniche di irrigazione. L’invenzione che presenta all’Agorà “è un sistema di pesi e leve - spiega - per raccogliere l’acqua dal torrente e irrigare il campo senza la costante presenza del contadino. Una bottiglia collegata ai tubi si inclina quando raggiunge il giusto livello di acqua: tutto regolabile in base all’esigenza della coltura”. Tre delegati dal Togo hanno accuratamente studiato il sistema d’irrigazione di Osvaldo Franchi promettendo: “è geniale, lo riprodurremo per irrigare i nostri orti, ma utilizzando le canne, così sarà ancora più sostenibile”.
Nella seconda foto sono in compagnia della delegazione venezuelana dello Stato Lara, guidata da Juan Alonso Molina Morales, produttori artigianali di cocuy, bevanda alcolica distillata dell’agave cocuy

Terra Madre 2006



Quasi 9000 persone si sono riunite a Torino per la seconda edizione di Terra Madre, l’incontro mondiale delle comunità del cibo: 4803 contadini, allevatori, pescatori e produttori artigianali dell'agroalimentare appartenenti a 1583 comunità del cibo, da 150 nazioni, 953 cuochi, 411 fra docenti e rappresentanti di 225 università, 2320 osservatori e accompagnatori e 776 volontari.

Io ho avuto la possibilità di partecipare in qualità di osservatore ed è stata una esperienza meravigliosa.

lunedì 8 ottobre 2007

Empanadas venezolanas (sfoglia ripiena)



Le "empanadas" in Venezuela si fanno fritte. Il loro contenuto è variabile, però le più comuni sono di carne molida (condita e tritata), di formaggio ( queso llanero duro) o di cazón (un piccolo pescecane). Una delle impanadas più pittoresche è quella di pabellon ( carne, fagioli neri e riso)
Il segreto per ottenere ottime empanadas è aggiungere da uno a due cucchiai di farina di grano, per kg di mais precotto, un pizzico di zucchero, oltre ovviamente al sale. L’impasto deve inoltre essere molto lavorato al fine di ottenere una massa morbida ed omogenea. Altro accorgimento per poter ottenere una buona empanada è il metodo di cottura: friggere in abbondante olio di mais a temperatura controllata ( per impedire che la sfoglia bruci all’esterno e resti poco cotta all’interno)

Un'arepa...... per amico

http://web.rcm.napoli.it/celiachia/arepa/amico.html

Un'Arepa...... per amico
Il meeting a S. Leucio, Caserta. Una esperienza interculturale nella splendida Reggia del Belvedere di S. Leucio a Caserta, per...... far..... nascere una idea.
Quale idea???
Ebbene dalla antica civiltà sud-americana ci perviene un pane quotidiano (fatto di acqua,mais e sale), che oltre ad essere gradito a tutti è
AMICO DEI CELIACI.
Ricordiamo che per le persone celiache grano, orzo, segale e avena sono pericolosamente tossici.
Gli amici venezuelani ci hanno restituito la cultura della Arepa. Per secoli ha rappresentato il loro pane quotidiano. In un'atmosfera conviviale fatta di odori, musiche, sensazioni, abbiamo scoperto che l'arepa può essere FACILMENTE PRODOTTA PER LA DISTRIBUZIONE. L'arepa, come già le tigelle e la piadina potrebbe far parte a pieno titolo delle nostre abitudini alimentari, soprattutto nell'ambito dei fast-food, paninoteche e ristorazione veloce in genere.
Promuovere la produzione e il consumo dell'arepa, l'introduzione della stessa nei fast-food non solo fa omaggio ad una cultura alimentare di tutto rispetto, adatta al gusto della popolazione ormai multietnica del nostro paese, ma consente di abbattere le BARRIERE ALIMENTARI per tutti i celiaci ormai presenti nel rapporto di 1:100.
Perchè nei fast-food? Perché proprio in questo settore della ristorazione il soggetto intollerante al glutine non può consumare spuntini, in quanto tutti a base di pane e farina (fatte salve le patatine).
Ecco appunto L'IDEA: La proposta di un servizio che speriamo sia fatto proprio dagli operatori del settore. Per ora i futuri operatori, ovvero gli alunni degli Istituti Alberghieri della Campania, hanno vissuto, insieme ai loro docenti, questa avventura di convivialità interculturale prospettando un itinerario tutto da percorrere verso una nuova civiltà della ristorazione.
L'arepa che, come il pane, sposa tutti i gusti, può comparire accanto al panino, come alternativa allo stesso.
E' nutriente per tutti e consente ai fast-food una risposta di grande rispetto per la clientela, oltre che remunerativa.
La sfida è aperta.
L'Associazione Italiana Celiachia è a disposizione per informazioni e collaborazione: A.I.C. Campania, segreteria regionale: Tel. 081-8414367 - aiccampania@libero.it A.I.C., segreteria nazionale: tel. 050-580939 - aic@cibernet.it

L'arepa


La arepa è il pane venezuelano. Fatta con un impasto di farina di mais. Può essere cotta al forno, alla griglia o fritta. Si può mangiare sola o ripiena come in questa fotografia.



Ingredienti
1 confezione di farina di mais precotta
1 cucchiaino di sale
1/2 tazza di acqua calda
1 cucchiaio d'olio


Preparazione
In una terrina ponete la farina ai cereali e aggiungete lentamente l'acqua calda mescolando, fino ad ottenere una pasta omogenea. Lasciate riposare il composto per cinque minuti. Modellate la pasta a mano o con la macchina per ottenere una sfoglia e componete forme rotonde. In una padella leggermente unta cuocete lentamente le arepas fino a formare una crosta da ogni lato.

Pabellón criollo (Padiglione)



È considerato da molti il piatto nazionale. Consiste in carne sminuzzata e condita, servita con fagioli neri e riso. Si può anche accompagnare con fette di platano fritto che circondano il piatto, in questo caso si chiama “ pabellon con baranda”, " pabellón con ringhiera". In alcune zone del Venezuela, si colloca anche un uovo fritto (all’occhio di bue) .

Casabe



Il casabe si prepara con Yuca (Manioca). Non ha molto sapore, però infornato è un eccellente sostituto del pane. Il casabe si utilizza normalmente per accompagnare l’hallaca, in particolare nelle province llanere ( del piano). Ill casabe nella zona sud del Venezuela si inzuppa con caffè latte e zucchero o un po’ di papelon ( composto realizzato con la canna da zucchero, quindi molto dolce).




Galletas de casabe cuadradas

Tequeños


In qualunque festa che si rispetti, devono essere presenti questi famosi "pasapalos", che consistono in piccole fette quadrate di formaggio bianco coperto con una sfoglia di pasta di farina di grano.

Si friggono nell'olio, fino a che il formaggio si sciolga.

Il segreto per preparare un buon tequeno, è non manipolare eccessivamente l’impasto di farina di grano .

domenica 7 ottobre 2007

La cachapa


Il mais, questo magico e dorato grano , adorato per le sue origini "divine" sin dall'età precolombiana, è sempre stata una importante fonte di sussistenza per tutta l'America Latina e a seguito della sua introduzione in Europa nel diciassettesimo secolo, ha rappresentato spesso l'unico mezzo per soddisfare le esigenze di alimentazione delle classi povere.

La cachapa, piatto tipico venezuelano può costituire una robusta prima colazione, alla venezuelana, o essere un primo piatto di un abbondante pranzo.


Si prepara con mais fresco, acqua, zucchero un pizzico di sale e uova. Somiglia alla omelette. Usualmente si scalda sopra la griglia e si ripiega, collocando nel mezzo del formaggio bianco ( queso de mano) tipo mozzarella. Uno degli utensili importanti per la lavorazione della cachapa è il “budare” , padella di acciaio “curada”, cioè esposta da tempo al calore della fiamma con una certa quantità di olio di mais ( ad alta temperatura l’olio si “ desnatulariza “ creando una cappa protettiva antiaderente naturale.

Sull'autostrada centrale ( autopista regional del centro) che collega Caracas con Maracay, Valencia è solito incontrare sui pullman di linea venditori ambulanti muniti di rudimentali "cavas de anìme"che vendono per 2000 bolivar ( meno di un euro) una cachapa calda come quella della foto accompagnata da succo d'arancia diluito con acqua e zucchero, diffondendo un fragrante profumo che accompagna il viaggiatore per tutto il percorso.

La hallaca




















La cucina venezuelana è varia. Vi descrivo un piatto tipico tra i più comuni, mostrandovi alcune fasi della lavorazione.
La hallaca

La hallaca (o Hayaca) è il piatto tradizionale del Natale. Si prepara una pasta di farina di mais, si stende in piccole proporzioni e si riempie con un intingolo composto da differenti ingredienti come carne, pollo, mandorle, olive, capperi. Alla fine si copre con foglie di platano , si lega e si cucina. Ogni famiglia segue una propria ricetta, naturalmente la migliore hallaca e quella che prepara mia mamma J . È tradizione che nei primi giorni di dicembre si riunisca tutta la famiglia per preparare la Hallaca, ascoltando musica gaita. Le hallacas si conservano nel congelatore e successivamente si consumano durante il mese. La halllaca varia a seconda delle zone del Venezuela: nella parte andina si aggiungono los garbanzos ( ceci), nella zona di pianura si mescolano tre tipi di carne, al centro si aggiungono pomodoro ed uva passa grande rendendo il sapore leggermente dolce.